E’ una grande manifestazione di appartenenza all’associazione, quello che Francesca ha fatto nel momento in cui si è concluso il suo percorso presso la struttura riabilitativa di Ville di Nozzano.
La nostra Francesca, al momento della sua uscita, ha voluto regalare all’equipe medica di Ville di Nozzano e alle sue “compagna di viaggio”, dei gadget di La Vita oltre lo Specchio, perché come dice benissimo nella lettera che riportiamo a seguire l’associazione è parte di lei e lei sente di essere parte dell’associazione.
Siamo felici e onorati, grazie Francesca
“I cambiamenti fanno paura ma sono necessari per crescere, per capire e spesso per salvarsi da situazioni e ambienti tossici radicati in noi. L’ignoto, il rischio e l’incertezza destabilizzano, fanno arrabbiare e spaventano, ma mettono in moto lo spirito di sopravvivenza facendo aprire gli occhi alla speranza. La degenza presso le Ville di Nozzano ha scatenato in me una rivoluzione di pensieri, di pianti, di cure, di affetto, di risate e ha sprigionato emozioni sconosciute, trascurate, represse o mascherate.
Ho voluto regalare al personale della struttura e alle belle anime che mi hanno accompagnato in questo percorso, oggetti dell’Associazione perché ci tenevo a donare qualcosa di “mio”: le sono talmente legata e affezionata, che in questi doni firmati “La Vita Oltre Lo Specchio” risiede una parte di me.
Matite e agende da tenere sempre a portata di mano: appunti e ispirazioni sono imprevedibili e imperdibili. Immaginiamoci come dei granelli di sabbia dentro una scatola trasparente appoggiata su un piano: fermi, osservati da tutti e senza via di uscita. Triste, vero? Ma se qualcuno ci aiutasse a dipingere le pareti, a decorare un po’ l’interno e ci insegnasse a muoverci, spostando l’involucro da un lato all’altro, non sarebbe sorprendentemente diverso e libero? Infine, quando necessitiamo di un ricovero è perché il corpo e/o la mente sono in frantumi; non sempre è così, lo so, ma nel mio percorso ho immaginato i dottori come artisti che, con la famosa arte del “Kintsugi”, hanno unito i miei cocci con l’oro, abbellendo le mie cicatrici senza nasconderle e valorizzandomi all’ennesima potenza. Faccio mio il significato di questi doni. Voglio cantare e ballare sotto una pioggia di curiosità, d’intraprendenza, di consapevolezza, di sentimenti e di emozioni, per poi avvolgermi in un bellissimo asciugamano di sano e caloroso amor proprio. Grazie alle persone che mi hanno supportata e sopportata dentro e fuori. “